Nel tentativo di ridurre i costi, Spotify prevede di tagliare il 17% della sua forza lavoro, colpendo circa 1.500 dipendenti.
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Secondo un del CEO Daniel Ek, questa decisione è stata presa a causa della crescita economica lenta e dei costi in aumento, con l’obiettivo di rendere Spotify più efficiente. Questa è la terza volta quest’anno che il servizio di streaming affronta licenziamenti di massa, i primi si sono verificati a gennaio e a giugno.
Secondo The Verge, l’attenzione di Spotify sulla crescita, che ha portato a un significativo aumento di dipendenti durante la pandemia, è in fase di riesame a causa della pressione degli investitori per la redditività. Il CEO Ek ha menzionato l’intenzione di rendere Spotify redditizio entro il 2024; tuttavia, l’ultimo rapporto sugli utili ha rivelato perdite di €462 milioni nei primi nove mesi di quest’anno.
I dipendenti colpiti dai tagli riceveranno circa cinque mesi di indennità di licenziamento, con l’azienda che coprirà le loro spese sanitarie durante questo periodo.